Troppe donne oggi vivono nella paura. Paura di uscire, di essere aggredite, scippate o peggio violentate. Ci sentiamo insicure, sotto ogni aspetto. E la paura è contagiosa, influenza ogni nostro aspetto della vita. Per fortuna però anche il coraggio è contagioso! Ma come si vince la paura? Di certo non sottovalutando i pericoli, bensì tenendo sempre gli occhi ben aperti, affinando ciò che in psicologia si chiama ‘acutezza sensoriale’, cioè la capacità di cogliere anche i lievi campanelli d’allarme che in genere ci sfuggono.
Reagire non significa necessariamente sferrare un pugno. Può voler dire cambiare strada, evitare situazioni poco chiare. Solo in ultima istanza vuol dire picchiare, perché la difesa personale non è soltanto fisica, è soprattutto psicologica. Prevenire è meglio che curare!
Non dobbiamo illuderci che basti imparare qualche tecnica di autodifesa per affrontare un delinquente, non vogliamo infondere pericolose false sicurezze.
Per affrontare al meglio un buon corso di autodifesa è necessario superare alcuni ostacoli:
- La mancanza di preparazione realistica. In troppe palestre si imparano tecniche studiate a tavolino senza che l’allieva venga messa sotto stress, che poi è quello che ci paralizza;
- La mancanza di sicurezza in sé stesse. Molte donne sono convinte di non potersi difendere da un uomo. Falso!
- L’eccessiva sicurezza in sé stesse. Peggio dell’insicurezza è l’incoscienza.
- L’indolenza. Molte donne per pigrizia seguono corsi di autodifesa e poi li abbandonano.
DIVENTIAMO DIFFICILI PREDE!
Oltre a essere meno forti fisicamente, le donne sono meno aggressive degli uomini perché per tradizione sono state educate a comportarsi bene, a non alzare la voce, a essere gentili e carine. I malintenzionati cercano persone fragili e impaurite. Come gli squali seguono l’odore del sangue, loro avvertono l’odore della paura. In che cosa consiste? Nel nostro linguaggio non verbale. L’atteggiamento nervoso. Come ci muoviamo. Gli sguardi furtivi che lanciamo intorno a noi. E se qualcuno attacca bottone con noi, la voce flebile e tremante che ci esce quando siamo in preda al panico. E così che diventiamo facili prede.
Il messaggio giusto da lanciare mentre camminiamo, ci muoviamo, parliamo è: ‘sono una persona sicura di sé, non rompermi le scatole o te ne pentirai’.
Ciascuno è responsabile della propria sicurezza!
Tutte penserete: ‘ma come facciamo a mandare segnali di coraggio con il corpo se sono nel panico’?. Non è facile, ma possiamo farcela. Fingendo. Sembra assurdo ma funziona! Fingere di essere calma e tranquilla aiuta. Il corpo influenza la mente e viceversa.
IMPORTANTE!
Utilizziamo bene il corpo per sentirci più sicure.
Impariamo a respirare correttamente, lentamente e profondamente.
Adottiamo un portamento vincente. Spalle curve e camminata insicura attirano i malintenzionati.
- stai bene eretta, a testa alta;
- allarga le spalle, per apparire più decisa e sicura.
- porta avanti l’ombelico, per avere il baricentro proteso in avanti e per camminare in modo rilassato e sciolto.
La paura porta ad accorciare tutto, respiro, passi e movimenti.
Sguardo fiero, sorriso sereno. Chi ha paura tende ad abbassare lo sguardo di fronte agli altri.
IL POTERE DELLE PAROLE
Scegliamoci le parole preferite da ripetere per infonderci coraggio: ‘sono forte’, ‘ce la farò’. Sembra assurdo ma ci convinceremo gradualmente della loro verità! Suggestione? Certo! Ma meglio dirsi sono coraggiosa che sono terrorizzata, me la sto facendo sotto! PENSIAMO POSITIVO! Solo così passeremo dall’atteggiamento della vittima a quello della vincitrice, da titubanti a sicure di noi stesse. La parola d’ordine resta sempre VIGILANZA. Dobbiamo essere sempre attente osservatrici, nulla deve sfuggirci, persone strane e movimenti sospetti.
I 4 CODICI DELL’ATTENZIONE
Ciascuno di noi si trova, a seconda delle situazioni, in uno di questi quattro codici mentali:
- Codice bianco. È tipico di chi è totalmente distratto, estraniato dal contesto in cui si trova (es. attraversare la strada senza guardare il semaforo). Mai trovarsi in codice bianco: è pericolosissimo!
- Codice giallo. È quello in cui ci si dovrebbe trovare abitualmente. È la situazione di vigilanza serena, rilassata. Di chi drizza le antenne, non si lascia sfuggire i particolari, ma resta tranquillo.
- Codice arancio. Attenzione, pericolo in vista! Forse è una preoccupazione ingiustificata, ma è meglio eccedere in prudenza che in noncuranza (es. ci sembra che qualcuno ci stia seguendo, l’allarme inizia a suonare senza motivo). Se in codice arancio, dobbiamo valutare velocemente la situazione e decidere il da farsi.
- Codice rosso. Non ci sono dubbi, siamo in pericolo. E dobbiamo decidere subito cosa fare. Se reagire scappando o lottando. Non si hanno alternative! Consiglio: se possibile cercare di fuggire via, non è da vigliacchi ma da intelligenti.
LE NOSTRE ARMI
La nostra prima arma è il cervello. Impariamo a gestire la paura e a sfruttare l’adrenalina a nostro vantaggio. Un combattimento dura in media 3 secondi! Regole fondamentali da ricordare:
- cercare di evitare gli scontri e darsela a gambe;
- se proprio non è possibile, dobbiamo combattere e picchiare per prime, e picchiare più duro che possiamo.
Lasciamo perdere chi dice che chi colpisce per primo passa dalla parte del torto. Ipocrisie. Per evitare che ci facciano del male, dobbiamo fare male!
Art. 52 del Codice Penale dice: ‘non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio o altrui contro il pericolo attuale di un’offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all’offesa’. La legge è dalla nostra parte, soprattutto se stiamo lottando per la vita. E il consiglio è sempre quello di usare la forza solo quando è in gioco la nostra vita.
I 4 FATTORI DEL SUCCESSO
I fattori fondamentali di successo quando sferriamo un colpo sono:
- accuratezza: dobbiamo colpire i punti sensibili del corpo (occhi, mascella, naso, gola, genitali).
- sorpresa: l’avversario non deve aspettarsi la nostra reazione.
- velocità: ogni attimo è prezioso e va sfruttato.
- potenza: colpi potenti da tirare sui punti giusti. Facciamo partire il colpo non dalla mano, ma almeno dalla spalla. Meglio se dal bacino: dovrebbe esplodere dal baricentro, con i fianchi che ruotano, così colpiremo con tutta la forza del nostro corpo! Con la pratica si riesce a percepire l’energia che arriva dal terreno, attraversa le gambe e poi arriva alla spalla e alla mano. Tutto in una frazione di secondo.
Attacchiamo con tutta la forza, la rabbia, la cattiveria che abbiamo in corpo.
Tutto può diventare un’arma
Le chiavi di casa, della macchina, l’ombrello, il cellulare, penne e matite, tessere di plastica (tagliano), libri, pettine, spazzola, limette, vasetti di crema, una bottiglia, una sedia… insomma spazio alla fantasia!
Spray antiaggressione: in Italia solo due prodotti sono legalmente ammessi al libero commercio:
la Penna Spray e il portachiavi Key Defender da tenere sempre in mano in caso di pericolo.
Cosa fare dopo essere usciti da una situazione di pericolo
La seconda cosa da fare dopo essere corse via è chiamare il 113 o il 112, e se abbiamo ferito qualcuno anche il 118.
IL DOPO
Dopo la colluttazione ci sentiremo stordite, sotto shock. Ci vorrà qualche minuto per prendere consapevolezza della situazione. Poi affiorerà tutto, anche il dolore fisico che l’adrenalina aveva nascosto, e il dolore interiore. Le ferite nell’animo possono essere molto più gravi e profonde di quelle del corpo. E sono quasi inevitabili.
Qualsiasi cosa sia successa, bisogna voltare pagina, continuare a vivere!
CONCLUSIONI
Impariamo ad avere più fiducia in noi stesse, a guardare il mondo con occhi diversi. Pratichiamo con costanza attività fisica.
Sentiamoci forti e coraggiose sempre, in qualunque sfida della vita!
PROPOSTA DI CORSO DIFESA PERSONALE.
Il corso è rivolto a tutte le donne che chiedono un valido strumento per la propria autodifesa. Durante le lezioni si lavorerà sulle potenzialità individuali, in modo da acquisire conoscenze e metodiche inusuali per aumentare le attitudini autoprotettive di ognuno, anche in relazione alla professione svolta. Nella Difesa Personale ravvicinata, per reagire ad un’aggressione, sarà necessario ricorrere a tecniche e strategie adeguate alla situazione. Bisogna quindi fare un distinguo tra le Arti Marziali, gli sport da combattimento e la Difesa Personale. Il corso pertanto è aperto a tutti, non lasciatevi condizionare da fattori quali: età, pigrizia, o timore nel provare a fare un qualcosa per voi nuovo. Non bisogna essere dei “marzialisti” per partecipare a un corso di Krav Maga, basta essere persone comuni motivate dal desiderio di prevenzione. Il Krav Maga rappresenta per le donne uno degli strumenti a disposizione per affrontare problemi sempre di attuali come quello della difesa personale femminile a seguito di Stolking o tentativo di stupro.
Lo scopo del Krav Maga è quello di offrire alla praticante una possibilità in più : acquisire oltre alle specifiche tecniche di autodifesa anche gli aspetti psicologici, preventivi e legali inerenti la pratica dell’autodifesa medesima, nonché tutte quelle informazioni il cui contenuto riguarda lo sviluppo delle potenzialità fisiche ed emozionali, arricchendo in questo modo e di fatto il proprio bagaglio di conoscenza utile per il raggiungimento dell’obiettivo presupposto. Le donne dovrebbero cominciare a chiedersi, se sarebbero in grado di poter effettivamente colpire un’altra persona nel caso dovessero difendere se stesse o qualcun altro. Ciò potrebbe aiutarle a considerare quale tipo di azione sarebbero disposte a intraprendere in una situazione reale di autodifesa. Quando una tecnica viene applicata realmente per difesa personale, deve essere attuata con intenzione di danneggiare l’avversario (almeno per darci il tempo necessario di fuggire), infatti, chiunque può imparare svariate tecniche, ma se non avrete la vera intenzione di applicarle al momento opportuno, esse si riveleranno inutili. Per prima cosa una donna deve assumere l’atteggiamento mentale di avere il diritto di proteggere se stessa. La vera forza che porta a reagire è la forza mentale, che permetterà poi l’utilizzo della forza fisica. La forza mentale, utilizzando la nostra paura in energia positiva, che ci permette di reagire istantaneamente ed efficacemente, invece di restarcene immobilizzati dalla paura. Nella guerra psicologica della difesa personale, l’arma più efficace di una donna sarà il suo cervello. Se impara ad allenarlo per reagire alle situazioni di crisi, questo nel momento del pericolo ci aiuterà a mantenere la calma necessaria a formulare una determinata risposta a quella determinata situazione. Allenare il cervello significa pensare a quali fattori potrebbero impedirci di reagire, pianificare in anticipo le nostre emozioni, analizzare il modo migliore per adattarsi ad alcune situazioni di pericolo. La donna dovrebbe vedere se stessa in maniera obiettiva, valutare se lottando peggiora la situazione o se lottare sarà la miglior cosa da fare. In quel caso può imparare a farlo e allora avrà solo bisogno di poche ma efficaci tecniche per respingere un attacco. In una situazione di pericolo è più facile che vi ricordiate le tecniche semplici piuttosto che quelle complesse. Un sistema di autodifesa serve se è semplice e diretto. Il nostro corso di Autodifesa Femminile dovrà insegnare ad allenare e sviluppare un piano che sia realistico, adatto alle vostre esigenze e abilità individuali, valutando le capacità fisiche di ognuna. Vi sarà insegnato la tempestività, la distanza da mantenere, i vari attacchi e difese, ma soprattutto la prevenzione. Fondamentale sarà l’osservazione e il controllo ambientale.
1) Per prima cosa bisogna capire in che modo i guai iniziano e quindi pianificare un modo per evitarli. Le strategie variano a seconda del problema: scippo, rapina, aggressione, sequestro, stupro.
La reazione dovrà essere immediata, contundente, determinata e risolutiva.
Perché lui non vi darà una seconda opportunità.!!!
Non cercate di dialogare; tentare di persuadere ad usare la logica un individuo che non ha scrupoli.
2) Seconda cosa, prendere confidenza con il proprio corpo. Sviluppare una buona coordinazione per sentirsi a proprio agio, da qui poi nascerà la consapevolezza di poter colpire qualsiasi cosa con potenza. I movimenti diventeranno sciolti e si acquisirà il pieno controllo delle tecniche.
3) E’ importante imparare a creare sotto pressione. La spontaneità delle tecniche è la cosa più difficile da assimilare, però indispensabile quando si ha a che fare con un’ aggressione da strada.
4)Non ultima è il mind-set, ovvero la determinazione e l’autocontrollo (preparazione mentale) quando la situazione lo richiede e non ci sono altre alternative.